LA NUOVA SARDEGNA AI TEMPI DI ROVELLI – Sandro Ruju (EDES 2018), a cura di Pier Bruno Cosso
Il libro di Sandro Ruju si è aggiudicato il prestigioso premio di “Libro dell’anno” nella sezione Saggistica della XIV Edizione del Premio Letterario Osilo intitolata a Giovanni Zirolia.Sandro Ruju non è uno scrittore qualunque. La sua bibliografia è sempre immersa nella cultura e nel sociale, sempre attenta a scandagliare gli avvenimenti fondamentali che hanno scritto la storia, l’economia e i costumi culturali della nostra regione e della nostra città.Sandro Ruju è sempre stato un attento osservatore, ma non uno qualunque, lui ha sempre mantenuto quello spirito critico di chi sa raccontare le cose con distacco e partecipazione. Non c’è contraddizione perché il nostro scrittore sa guardare le cose col piglio della profonda obbiettività. Lui scava in quello che racconta cercando la verità. Sa bene che la verità non esiste, ma che pur tuttavia è compito del bravo commentatore buttarsi nelle sua utopistica ricerca. E in questo mantiene il distacco necessario per saper raccontare con una voce da fuori campo, senza tenere alle sorti di nessuna squadra. Ma allo stesso tempo abbiamo detto che nei sui libri c’è grande partecipazione perché la materia che tratta, politica, cultura e società è materia viva. È materia che lui sa maneggiare con empatia, col giusto trasporto, per caricarla di quella partecipazione emotiva che che arriva dritta dalle sue pagine fino al lettore.Storie e racconti, questa volta in forma di intervista, nell’ultimo libro della scrittore sassarese La Nuova Sardegna ai tempi di Rovelli, edito da EDES nel dicembre 2018. Ruju qui ci fa rivivere quegli anni oscuri dell’informazione nella nostra Isola quando dal ’68 al ’74 i due quotidiani furono acquistati dal famoso petroliere. Fatto inaudito perché comportava il monopolio assoluto dell’informazione nella nostra regione. L’autore quindi con sette intervite fa venire a galla tutta l’aspra lotta ingaggiata dai dipendenti della Nuova Sardegna per difendere un diritto di pluralità sacrosanto, ma che in quel periodo buio la nostra classe politica sembrava aver dimenticato.
Pier Bruno Cosso