Santa Lucia
Il 13 dicembre: Santa Lucia ! A Osilo c’è una bellissima chiesa di Santa Lucia. Tra qualche giorno si celebrerà la sua festa.
“Luce !”. Il nome “Lucia” è un programma. Irradia la luce che Dio creatore all’origine del mondo ha fatto sorgere con la sua parola, quando ha detto: “Sia fatta la luce” (Genesi 1,3). Tutti la ricordano in latino: fiat lux ! È la luce che vediamo ogni giorno con i nostri occhi. Un giorno ho incontrato un non vedente, un uomo anziano, e l’ho salutato tendendogli la mano, ma lui non mi tendeva la mano perché non mi vedeva. Mi ha chiesto: “chi è lei?”. Gli ho detto: “sono il vescovo”. E lui: “Oh, beneittu! La saluto con piacere, ma io non la vedo”. Ecco: vedere la luce e vedere il mondo è il dono più grande, insieme al dono della vita e dell’amore. Dio nel giorno della creazione ha fatto questo dono agli uomini perché potessero vedere la bellezza del creato e riconoscere la bellezza di Dio. Nella veglia della notte di Pasqua noi cantiamo: Lumen Christi. La luce è Cristo. La luce è Dio. La luce è il suo amore. La luce è Gesù Figlio di Dio, che è venuto nel mondo per portare la luce della pace.
Santa Lucia nel suo nome ci ricorda la luce dell’amore. Era nata in una piccola città che a quel tempo era considerata la più bella di tutto il Mar Mediterraneo: Siracusa. Un’isoletta che gli uomini avevano collegato con la terra e sembrava un paradiso di bellezza. La persona più bella di Siracusa era proprio lei: Lucia. Già da bambina e da giovane era bellissima, e naturalmente tutti la ammiravano: è bello ammirare la bellezza creata da Dio. Ma quando le dissero che il suo sposo doveva essere un giovane scelto per lei dai genitori, lei rispose: “No, il mio sposo è Gesù”.
Se si sentisse oggi questa risposta meravigliosa, cosa penserebbe la gente? Domandiamoci: “È una bella idea scegliere come sposo il Figlio di Dio? Forse non è più di moda, eppure i genitori che hanno dato ai figli la vita dovrebbero insegnare quanto è grande l’amore di Gesù. E se Lui chiama una persona a consacrarsi al suo amore è bellissimo che risponda “sì”, come ha fatto Lucia: “Sì, il mio sposo è Gesù, io amo tutto il mondo, ma per primo amo Gesù”.
Lucia voleva essere fedele alla sua promessa, e per questo andò incontro a molte sofferenze, perché la torturarono in tanti modi, in quel tempo in cui imperversava la persecuzione dei cristiani. Oggi il Papa, che conosce il mondo, ricorda che c’è ancora la persecuzione contro i cristiani, laici, sacerdoti, suore, vescovi, e molti stanno morendo per la fede. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II fu condannato a morte dai nemici di Dio e della Chiesa, ma La Madonna miracolosamente lo salvò.
Ogni persona credente dovrebbe domandarsi: “io sono pronto a dare la vita per il Vangelo di Gesù?”. Lucia ha donato la sua vita. Fu trafitta da una spada e mentre stava per morire ha detto, come Gesù: “Padre, perdona !”. E ha chiesto il pane dell’ Eucaristia. È morta gustando il pane della vita. Era il momento della morte e per lei il pane era la vita. Era la vita eterna !
Lei era andata in pellegrinaggio nella città vicina a Siracusa, che era Catania, dove c’era una santa giovane chiamata Agata, alla quale aveva chiesto l’intercessione perché la sua mamma riacquistasse la vista. Ed è per questo che nella fede dei cristiani Santa Lucia è patrona di chi desidera ricuperare la vista che ha perduto. Sono tanti i non vedenti anche tra noi. E tutti gli uomini hanno bisogno di questo dono, perché gli occhi del volto possano vedere le cose belle e possano vedere Dio presente nei fratelli. Ma insieme abbiamo bisogno della luce spirituale che è l’amore di Dio. Gli occhi del cuore desiderano vedere Dio, vedere l’amore, vedere la pace nel mondo. Ecco perché invochiamo Santa Lucia, affinché lei parli a Dio, come ha pensato il poeta Dante Alighieri nella Divina Commedia, proprio nel Paradiso: Santa Lucia va incontro all’uomo che si trova in una selva oscura per portare a lui la luce di Dio e la sua salvezza.
La luce per i cristiani è Gesù Risorto. Il simbolo del cero pasquale illumina la chiesa per annunziare che Cristo Risorto è la nostra luce. L’amore non può morire. Gesù nel suo corpo umano è morto per essere solidale con gli uomini che vanno incontro alla morte, ma il suo amore non poteva morire. L’amore è vivo. Gesù è risorto e farà risorgere un giorno tutti quelli che credono in Lui. E già nella vita terrestre fa risorgere gli uomini all’amore, se accolgono il suo perdono e se hanno il coraggio di perdonare a tutti i fratelli. L’amore, quando si sta spegnendo, si riaccende con la luce del perdono. Ecco il segreto della famiglia: l’amore rinasce nel perdono. Ecco il segreto della comunità ecclesiale e della comunità civile, che in questo tempo chiede al “Padre della Luce” un raggio di guarigione dalla pandemia universale.
Noi dobbiamo ringraziare Dio ogni giorno per il dono della vita, il dono della vista, il dono dell’amore. I sacerdoti, i genitori e gli educatori debbono mostrare questa bellezza alle nuove generazioni, ai ragazzi e ai giovani, perché sull’esempio di Santa Lucia, giovanissima sposa di Cristo e martire, possano trovare la strada della vera felicità, che è la luce del cuore.
Mons. Pietro Meloni