Ieri sera, un gruppo di volenterosi nostalgici osilesi, hanno voluto, a ragione, riportare in vita “trassas de su carrasegare”. Nel centro storico maschere, voci, suoni e colori hanno rianimato tzelembros, acciottolato e cuori. Abitudini e sequenze, ormai desuete, hanno ripreso fiato come bei sogni. Talvolta ripercorrere i sentieri tracciati con tanta cura dai nostri avi, così attenti a valorizzare le nostre peculiarità, fa crescere in autostima e sensibilità per il passato. Ieri, giorno da fissare per noi e per i nostri “Domino” chiusi nei cassetti o nuovi di zecca. Per la cronaca, ricordiamo con affetto le figure di Luigi Bella e Luigi Piliarvu tradizionali frequentatori delle nostre numerose sale da ballo ma, sempre mascherati. Il primo in domino, il secondo in faldettas. Tempus de carrasegare, le buone e belle abitudini del passato dovrebbero rappresentare una sorta di caposaldo, esattamente come in tanti altri centri della Sardegna, evitando con cura che siano fagocitate dalle nuove mode specie se provenienti da civiltà troppo lontane da noi. Ogni tanto, qualche piccola traccia di “amarcord” sarebbe ed è la benvenuta, rafforza l’autostima e rende omaggio a chi nel passato ha tanto valorizzato il paese.
Giovanna Elies